Aspetti generali
San Giovanni Ilarione si trova nel mezzo della valle dell'Alpone, situata nella parte più orientale dei Lessini veronesi, a nord est della provincia di Verona. Il territorio comunale, caratterizzato da vaste estensioni di vigneti e frutteti, comprende le frazioni di Castello e Cattignano. Confina con i comuni di Cazzano di Tramigna, Chiampo (in Provincia di Vicenza), Montecchia di Crosara, Roncà , Tregnago e Vestenanova. Il comune di San Giovanni Ilarione si estende per 25 Km quadrati, ad una altitudine sul livello del mare di 194 metri, e conta una popolazione di circa 5.000 abitanti, chiamati ilarionesi. Lo stemma del Comune consiste in un'aquila, a volo abbassato, portante nel petto la corona del Regno Napoleonico e sulla testa un'altra corona, contornata da tre stelle a sei punte. Sull'appoggio dell'aquila scattano scintille di fulmini, con sotto l'appoggio l'iniziale "N", e scritto intorno "Municipalità di San Giov. Ilarione". Il tutto è chiuso in una cornice sormontata da una corona e con, al lato inferiore, un ramo d'alloro ed uno di quercia, rispettivamente sul lato sinistro e destro, tra loro incrociati ed uniti da un nastro azzurro.
Cenni storici
Toponimo: il primo documento scritto che parla di San Giovanni è del 1091, in un diploma dell'imperatore Enrico IV, dove si elencano le terre assegnate al monastero di San Felice di Vicenza e dove viene citato Sancto Joanne ad Aronna. C'è chi ha ipotizzato che, con il termine latino "Aronna" e con quello volgare "Rogna", fosse designata un'erba non facile da estirpare e diffusa sul territorio. Più tardi, nel 1350, il nome usato è Sancto Joanne in Larogna. Negli statuti del Comune del 1382 lo troviamo, invece, come Sancto Joanne habente la rogna. Il suffisso Hilarione viene usato, per la prima volta, nel 1582. Il termine attuale si ha in una bolla papale del 1685: San Giovani Ilarià²ne. Il ritrovamento di reperti archeologici confermano che il territorio di San Giovanni Ilarione era abitato sin dall'epoca preistorica. La presenza dell'uomo, fin dall'Età paleolitica, è segnalata sulla Calvarina, mentre dell'epoca neolitica sono stati trovati reperti sul monte Biron, sulle tre cime di Prealta, sul Sojero e sul Madarosa. Con il passare dei secoli gli abitanti occuparono anche il fondo valle, un tempo selvaggio e inospitale, ponendo le fondamenta di un centro abitato: nella parte più alta il Castello, dove aveva sede il potere militare e religioso, e la zona più in basso con il borgo, centro dell'attività economica. Annesso alla provincia di Vicenza, a cui rimase vincolato fino al 1923, San Giovanni Ilarione seguì le vicissitudini di quella città . Subì la presenza dei popoli invasori come i Goti, i Bizantini, i Longobardi ed i Franchi. In questo clima di continue scorrerie, soprattutto da parte degli Ungheri, viene costruito sulla sommità del colle, intorno all'anno Mille, il Castello. Al suo interno viene edificata anche una piccola chiesa dedicata a San Giovani Battista. Prima dell'arrivo dei veneziani la fortezza fu al centro di numerosi scontri fra i signori del luogo, i Malacappella, e il comune vicentino, impaziente di attestare anche qui la sua autorità . Nel 1242 i veneziani si allearono con Ezzelino da Romano, obbligando Enrico Malacappella a giurargli obbedienza. Nel 1382 viene promulgato uno statuto, diviso in quattro parti, che stabiliva delle norme di convivenza fra gli abitanti: la prima parte illustrava l'ordinamento del Comune, la seconda riguardava il territorio ed il suo ordinamento, la terza il commercio e la quarta parte la pubblica sicurezza. Occupato successivamente dagli Scaligeri di Verona, San Giovanni Ilarione passಠpoi ai Visconti di Milano, per ritrovarsi con la Serenissima nel 1404. Il paese non ebbe pace nemmeno negli anni seguenti, spesso percorso dagli eserciti di contrapposte fazioni, terrorizzato dalle prepotenze dei signori locali, come Francesco Balzi e suo figlio Achille, e infine saccheggiato nel 1515 dalle truppe di Marco Antonio Colonna, a servizio dei Medici di Firenze. Nel frattempo prosperavano numerosi gruppi associativi con finalità religiose e caritative, dette confraternite, ai quali aderivano quasi tutti i parrocchiani. La maggior parte di queste confraternite fu soppressa nel 1797 all'arrivo di Napoleone, che sconvolse - per un certo periodo - l'organizzazione del paese e la cultura tradizionale. La popolazione, cresciuta notevolmente, era dedita soprattutto all'agricoltura, con la produzione di castagne, pere, vino e l'allevamento del bachi da seta, anche se non mancavano altre attività come i mulini e i molti addetti ai trasporti con i cavalli. Nel 1923 San Giovanni Ilarione, non senza tensioni, viene annesso alla Provincia di Verona. Il XX secolo, contrassegnato dalle due guerre mondiali, vede un ulteriore aumento della popolazione, e una conseguente migrazione verso città italiane e paesi esteri come la Francia, la Germania, l'Argentina, il Belgio, gli Stati Uniti e l'Australia.
Bibliografia: Dario Bruni, Mario Gecchele,Gianni Sartori, San Giovanni Ilarione, una società tra modernità e tradizione, Pro Loco San Giovanni Ilarione Verona, 2000 I Musei della Provincia di Verona, Girardi Print Factory - Verona 2005
Indirizzo: Piazza Aldo Moro, 5 - San Giovanni Ilarione (VR)
Telefono: 0456550444
Fax: 0456550444
Altidtudine: 185 m s.l.m.
Superficie: 25,31 km²
Abitanti: 5.193
Frazioni: Castello, Cattignano
Comuni contigui: Chiampo (VI), Montecchia di Crosara, Roncà, Tregnago, Vestenanova
Cap: 37035
Prefisso telefonico: 045
Codice ISTAT: 23070
Codice catasto: H916
Nome abitanti: Ilarionesi
Santo patrono: Santa Caterina d'Alessandria
Giorno festivo: 25 novembre